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SEMINAR Prof. Francesca MENEGHINI: "Alla ricerca dei segreti degli Slow Slip Events..."

Mercoledì 15 maggio 2019, alle ore 16.00
presso l'aula 1.2 del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche - via G. Campi 103 - Modena

la Prof. Francesca Meneghini (Università di Pisa)

terrà il seminario:
"Alla ricerca dei segreti degli Slow Slip Events: risultati preliminari della spedizione oceanografica IODP Exp. 375 “Hikurangi subduction margin coring and observatories”"


Abstract: La porzione superficiale dei thrusts all’interfaccia di placca, tra la fossa e la zona sismogenetica può scivolare in modi e con velocità variabili, dal creep asismico, fino allo scivolamento cosismico, passando per una serie di velocità intermedie che comprendono fenomeni come gli afterslip, i tremori e gli slow slip events. Scoperti solo una decina di anni fa, i cosiddetti slow slip events (SSEs) sono scivolamenti asismici lungo una faglia che perdurano per settimane o mesi e che si propagano a velocità intermedie tra quelle dei movimenti di placca e le velocità tipiche degli scivolamenti sismici. Questi fenomeni accomodano una porzione significativa del movimento tra placche in zone di subduzione e sembrano essere associati a grandi eventi sismici e tsunami, anche se ad oggi non si sa in che modo (ne sono precursori? Ne sono una conseguenza?). La diverse ipotesi per spiegare le variazioni temporali e spaziali che regolano questa variabilità nello stile di scivolamento di una faglia si basano su 3 assunzioni principali: 1) i megathrust all’interfaccia di placca sono tipicamente caratterizzati da eterogeneità di materiale, che contribuisce ad un comportamento meccanico misto e variabile nello spazio e nel tempo; 2) la transizione da comportamento velocity strengthening a velocity weakening può istaurarsi attraverso fenomeni di slip localization o in funzione di variazioni della velocità di scivolamento; and 3) transizioni nella frictional stability possono essere catalizzate da stress effettivi bassi. Per valutare queste ipotesi è necessario poter accedere e campionare rocce di faglia in margini attivi in cui si registrano SSEs. Il margine di Hikurangi, a largo dell’isola settentrionale della Nuova Zelanda offre una opportunità unica perché è uno dei pochi posti al mondo in cui sono stati registrati SSEs a profondità inferiori di 5 km, rendendo possibile il campionamento diretto dell’interfaccia di placca. In questo seminario vi racconterò i risultati della spedizione IODP 375 che un anno fa ha perforato un transetto di questo margine. I risultati preliminari, associati e calibrati da profili sismici a riflessione, rivelano una spiccata eterogeneità litologica nel materiale che entra in subduzione, che si riflette in una struttura della porzione superficiale del thrust frontale dominata da meccanismi deformativi e comportamenti molto variabili tra loro.